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Five Nights at Freddy’s Security Breach, la recensione: il ritorno degli animatronics!

Five Nights at Freddy's: Security Breach

7.5

GAMEPLAY E LONGEVITA'

8.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

6.0/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

8.5/10

Pros

  • Quintessenza definitiva dell'immaginario di FnaF
  • Variegato, originale, intenso
  • Ambientazione splendida
  • Freddy come co-protagonista funziona meravigliosamente

Cons

  • Gestione della narrazione debole
  • Non tutte le meccaniche funzionano benissimo
  • Tecnicamente inaccettabile
  • Fattore paura decisamente inferiore rispetto al passato

Seppur negli ultimi anni il genere horror abbia avuto una ripresa grazie al ritorno in grande stile di Resident Evil e a qualche altra preziosa perla, è innegabile che un reale periodo d’oro come quello agli inizi del decennio scorso non lo abbia più vissuto. Tra i vari Amnesia, Slender ed Outlast vi è stato anche Five Nights at Freddy’s: nonostante il budget ridicolo, i personaggi e l’immaginario creati da Scott Cawthon fecero appassionare milioni di giocatori, mentre la sua natura punta e clicca lo rese per molti un simulatore di jumpscare, perfettamente adatto a video e compilation su YouTube, per quel periodo.

Dopo svariati capitoli ed una quantità indefinibile di storie, approfondimenti, fanfiction e tributi, Scott ed il suo editore hanno deciso di ingaggiare Steel Wool Studios (che si era già occupata di Help Wanted, una raccolta per Realtà Virtuale) per la produzione di un capitolo ben più grande in termini di budget e, conseguentemente, di contenuto ed ambizione. Così lo scorso 17 dicembre ha fatto il suo debutto sul mercato  Security Breach: nonostante in Italia tale opera sia passata clamorosamente in sordina, noi abbiamo avuto modo di provarlo e completarlo, e quindi siamo pronti per parlarvene.

Prima di iniziare però, vi invitiamo caldamente a leggere integralmente ogni paragrafo, in quanto si tratta di uno di quei casi per il quale sarebbe uno spreco dare per scontato che non valga la pena dedicargli del tempo solo a causa di una valutazione media finale non esaltante.

Vere e proprie superstar

Five Nights at Freddy’s Security Breach viene introdotto tramite un particolare video musicale pubblicitario nel quale viene presentata la nuova band dei quattro animatronics della Fazbear Entertainment, pronti per uno dei loro grandi concerti all’interno del Mega Pizza Plex, enorme ristorante-parco giochi a tema che ha proprio loro come protagonisti assoluti: durante l’esibizione però, l’ormai celebre Freddy Fazbear subisce un guasto del sistema che lo fa crollare a terra sul palco.

Dopo essere entrato in modalità sicura, si sveglierà nella sua stanza personale, nel quale farà la conoscenza di Gregory, un bambino che era riuscito ad intrufolarsi nel suo torace robotico per sfuggire alla presa di una guardia di sicurezza che stava cercando proprio lui: in quel momento prenderemo il controllo proprio del piccolo, con il quale dovremo a tutti i costi raggiungere l’uscita del locale prima della sua chiusura.

Con l’aiuto dell’amichevole e cosciente animatronic, dovremo arrivarci passando dai corridoi di servizio: nonostante questa sia la strada più sicura, qui faremo la conoscenza di altri animatronics (che, a differenza di Freddy, saranno ostili nei nostri confronti) in qualche piccola sequenza tutorial nel quale ci verranno introdotte le basi del gameplay e le interazioni più semplici.

Senza via di scampo

A causa di questi imprevisti però, il nostro protagonista non farà in tempo a raggiungere l’uscita, la quale chiusura delle porte è fissata per mezzanotte in punto: essendo quindi rimasto bloccato nel Mega Pizza Plex, il suo nuovo obiettivo sarà quello di sopravvivere fino alla riapertura mattutina del locale, esplorando con circospezione e cautela ogni suo angolo per raggiungere determinate aree, sbloccare passaggi e fare tutto ciò che serve per non rimetterci la pelle.

Per riuscire nell’impresa sarà necessario proprio il supporto di Freddy che, oltre a tenerci compagnia, ci farà da effettiva guida per l’esplorazione e la perlustrazione di ogni meandro del Mega Pizza Plex.

Collocazione narrativa

Purtroppo, i processi di avanzamento narrativo saranno un po’ troppo generici: l’obiettivo di Gregory sarà sempre e solo quello di sopravvivere, e solo nei casi rilegati alla gestione dei finali multipli e scelte da prendere vi sarà un effettivo coinvolgimento: in poche parole, a meno che non raggiungiate obiettivi precisi ed adottiate un certo tipo di completismo, vi ritroverete ai titoli di coda da un momento all’altro, con un forte senso di insoddisfazione ed indifferenza, percependo di non aver risolto niente e che tutta l’avventura sia stata fine a sé stessa.

Dall’altro lato, i finali più elaborati risulteranno narrativamente talmente radicati nel background loristico della serie da essere pressoché incomprensibili per tutti coloro che non ne sono avvezzi: nonostante anche gli altri Five Nights at Freddy’s abbiano derive narrative piuttosto criptiche, avendo Security Breach una struttura da horror classico ci saremmo aspettati un maggiore equilibrio tra auto conclusione e profondità di trama, affinché il suo microcosmo narrativo risultasse un po’ più accessibile a tutti.

Nonostante ciò va notificata una caratterizzazione decisamente azzeccata dei vari personaggi, in particolare quella di Freddy: quello che era sempre stato uno dei più spaventosi ed inquietanti nemici della saga è ora un amichevole compagno di avventure, che si comporterà sempre con estrema dolcezza e cautela nei confronti di Gregory e farà tutto pur di aiutarlo, arrivando a creare una sorta di rapporto padre-figlio davvero singolare.

Da punta e clicca a vera e propria avventura horror

Per raggiungere le 6 del mattino ci toccherà superare una lunga serie di sequenze la quale struttura del gameplay risulta classica per il genere, ma del tutto atipica per la saga: la visuale sarà ovviamente in prima persona, tramite il FazWatch potremmo consultare la mappa, visualizzare gli obiettivi ed assumere il controllo delle telecamere per monitorare al meglio la situazione nei dintorni.

Nelle aree più ampie inoltre, avremo la possibilità di richiamare Freddy stesso, nascondendoci dentro di lui ed assumendone il controllo per non essere aggrediti dalle altre minacce, dovendo però ricaricare la sua batterie presso le apposite stazioni situate in giro per la mappa.

I nemici principali di Five Nights at Freddy’s Security Breach, nonché protagonisti assoluti del Pizza Plex, saranno ovviamente gli altri componenti della band di animatronics, ovvero Roxanne Wolf, Montgomery Gator e Glamrock Chica: essi si aggireranno continuamente tra le varie aree del complesso per trovarci e ucciderci. Oltre ad essi vi saranno i bot controllori, delle vere e proprie guardie che faranno ronde in pressoché ogni angolo del Pizza Plex, che daranno l’allarme e richiameranno nella zona gli animatronics ogni volta che si accorgeranno della nostra presenza.

Purtroppo, la mediocre intelligenza artificiale degli animatronics rende il ciclo nascondino/fuga abbastanza blando, mentre i bot controllori saranno troppo numerosi per essere tutti identici: in questo senso, avremmo preferito dover superare sistemi di sicurezza più variegati, come trappole, sensori di movimento ecc.

Ma se questa base del gameplay risulta a tutti gli effetti banale e già vista altrove in forme decisamente migliori, il tutto verrà stravolto durante le missioni principali, nel quale affronteremo spesso e volentieri una serie di situazioni talmente variegate e particolari da risultare quasi inspiegabili.

Tra meccaniche uniche, stravaganze varie, strane corse contro il tempo, tipologie di minacce diverse e spunti concettuali assurdi, Security Breach ci ha sorpreso dall’inizio alla fine, facendo esplodere il potenziale creativo del brand anche in termini ludici in un modo che gli altri horror non potrebbero, il tutto mantenendo sempre e comunque una certa intensità di ritmo.

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Parco giochi, di nome e di fatto

Complessivamente, possiamo dire con tranquillità che il Mega Pizza Plex sia tanto protagonista quanto Gregory, Freddy e gli altri animatronics, se non di più: seppur l’andamento della campagna di Five Nights at Freddy’s Security Breach sia lineare, potremo accedere man mano alle numerose aree secondarie del complesso tramite l’ottenimento di badge di sicurezza, con lo scopo di trovare collezionabili, scovare segreti, easter egg e, in alcuni casi, compiere vere e proprie attività uniche.

Proprio come avverrebbe in un posto del genere, la varietà e la diversificazione tra gli spunti di intrattenimento la fanno da padrone: nell’arco dell’avventura attraverseremo infatti ogni tipologia di contesto infantile, dall’asilo nido alla sala dei cabinati Arcade, dai luoghi di ristorazione alle imponenti attrazioni degli animatronics, che riescono ad essere piuttosto uniche e che vi lasciamo il piacere di scoprire da soli.

Il tutto riesce a funzionare decisamente bene, grazie ad un level design intelligente che collega l’atrio e le altre aree principali sui vari piani tramite scale, ascensori e corridoi con particolare coerenza, mentre negozi, reparti ed altri segmenti del locale riescono ad essere riconoscibili grazie a scritte ed insegne ben visibili e distinte: dall’altro lato però, la mappa non riesce ad essere altrettanto intuitiva, mentre la mancanza di chiarezza negli obiettivi che ci verranno assegnati potrebbero rischiare di farvi perdere inutilmente tempo.

Tutti felici e contenti…

Ma la cosa che più ci è rimasta impressa di questa particolare ambientazione rimane senza dubbio una certa contrapposizione di sensazioni ed atmosfere: a differenza di come avviene di solito per questo genere di giochi, questo ristorante parco giochi per bambini riesce ad essere perfettamente tale, senza che vi siano artefatti o pretesti che lo rendano a tutti i costi spaventoso ed opprimente tanto per il gusto di esserlo.

Infatti, tali ambientazioni risulteranno particolarmente vivaci, la quale estetica scoppia in un tripudio di colori, tra insegne al neon, pareti variopinte, disegni simpatici, fari luminosi, soffitti e pavimenti fantasiosi ed una numerosa serie di altri dettagli ambientali da intrattenimento infantile, mentre la costante componente sonora particolarmente marcata riprende l’anima rockstar degli animatronics, i quali motivetti musicali e suoni divertenti vi entreranno in testa in men che non si dica.

In poche parole, abbiamo avuto l’impressione che un bambino possa effettivamente trovarsi a suo agio in un luogo del genere, e che riesca a sfogare in esso la sua spensieratezza e voglia di divertirsi, facendosi trasportare dallo stile delle superstar animatroniche.

… o forse no?

Tutto cambia però quando si passa nelle zone esclusive dello staff, tra uffici di sicurezza, corridoi di servizio, aree tecniche e di manutenzione, magazzini, cucine, fogne, ecc.: qui ogni cosa diventa più seria, cupa ed ansiogena, saremo nuovamente portati ad agire con la circospezione tipica del genere horror, i temi musicali lasceranno spazio ad un certo silenzio ambientale, nel quale anche il più lieve degli effetti sonori potrebbe catturare la nostra attenzione e rappresentare una minaccia.

Nonostante ciò, risulta lampante il fatto che gli sviluppatori ci siano andati piuttosto piano sul fattore paura: non ci è infatti quasi mai capitato di andare nel panico per il sovraccarico di tensione in quanto la resa estetica degli animatronics risulta meno spaventosa che in passato, e il loro carattere sarà decisamente meno aggressivo e brutale rispetto agli altri giochi (anche i jumpscare stessi saranno meno d’impatto visivamente parlando, ndr.).

Considerando che gli altri Five Nights at Freddy’s erano basati sul senso di costante angoscia nel ritrovarsi circondati dagli animatronics e sul conseguente senso di diffidenza nei loro confronti, ci dispiace che in Security Breach essi siano stati “ricalibrati” in termini di realizzazione, e che non facciano quindi nemmeno lontanamente lo stesso effetto.

Giocare a ping pong con il mood

Questo forte contrasto di sensazioni ha insinuato in noi una tipologia di inquietudine che solo Five Nights at Freddy’s avrebbe potuto regalare, e siamo quindi convinti che sotto questo punto di vista Security Breach rappresenti l’apice della serie: nessun alieno sulla solita astronave abbandonata o nessun pazzo assassino nella solita casa di matti/manicomio, bensì un bambino abbandonato a sé dentro un enorme ristorante parco giochi allegro e divertente, dietro al quale si celano disturbanti verità che prendono vita per dargli la caccia.

Quindi, se dovessimo introdurre Five Nights at Freddy’s a qualcuno che non lo conosce, gli faremmo esplorare il Mega Pizza Plex, con le sue minacce, le sue atmosfere ed i suoi segreti, in quanto a nostro avviso capirebbe al volo quanto speciale sia l’immaginario di questo brand.

Rovinare il rovinabile

Purtroppo, dal punto di vista tecnico il lavoro svolto da Steel Wool Studios su Five Nights at Freddy’s risulta ai limiti del disastroso: la scarsa ottimizzazione rende il software un mattone prestazionale, che tra un framerate estremamente ballerino e una quantità imbarazzante di caricamenti “a schermo” (con intere aree che si genereranno con lentezza davanti ai nostri occhi, ndr.) non ha fatto mancare sporadici crash del gioco.

Come se ciò non bastasse, siamo incappati in una numerosa quantità di altri problemi di natura invalidante, che hanno finito per compromettere gran parte dell’esperienza: compenetrazioni di ogni genere, sottotitoli sfasati, obiettivi che non si aggiornano e animatronic/bot controllori che scompaiono improvvisamente per teltrasportarsi in altri luoghi sono solo alcuni dei bug che rendono evidente la quasi totale mancanza di polish e ripulitura del codice.

Conclusioni

Se qualche anno fa ci avessero chiesto come ci saremmo immaginati un’avventura narrativa di Five Nights at Freddy’s, avremmo risposto descrivendo per filo e per segno proprio ciò che è Security Breach: in ogni suo istante di gioco si denota la volontà degli sviluppatori di dare al concept della saga il giusto spessore creativo ed immaginifico, grazie a sequenze principali che sprizzano ispirazione da ogni poro, ad una caratterizzazione dell’ambientazione davvero unica e alla conseguente resa agrodolce delle atmosfere che si respirano.

Purtroppo però, un comparto tecnico gravemente insufficiente fa crollare buona parte dell’esperienza di gioco, mentre una scarsa chiarezza delle intenzioni narrative e qualche sbavatura alla base del gameplay contribuiscono a rendere Security Breach più debole del previsto in termini di godibilità.

Ma se doveste riuscire a chiudere un occhio su tali problematiche, non ci sentiamo di esagerare nel dire che Security Breach potrebbe farvi innamorare perdutamente del mondo di Five Nights at Freddy’s. Scusate se è poco.

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Mattia Mariano

Salve a tutti, sono Mattia, e da circa 18 anni ho un'intesa passione per il mondo dei videogiochi, e con essa mi porto dietro una forte propensione alla discussione e al dialogo il più discorsivo possibile riguardo questa incredibile arte.

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