ReLIFE, la recensione: l’opportunità di ricominciare

ReLife

8.1

SCRITTURA

8.0/10

REGIA

7.5/10

COMPARTO TECNICO

8.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

8.0/10

CAST

9.0/10

Pros

  • Ottimo cast di personaggi
  • Comparto tecnico certosino
  • Il sorriso di Chizuru

Cons

  • Diverse parti "tagliate" rispetto al manga
  • Background di Arata non troppo entusiasmante

ReLIFE era originariamente un manga seinen scritto e disegnato da Yayoisō, serializzato sul sito web di NHN dal 12 ottobre 2013 al 16 marzo 2018. Nell’estate del 2016 è andato in onda un suo adattamento anime da 13 episodi, prodotto da TMS Entertainment e diretto da Tomo Kosaka, trasmesso in Giappone e sul portale di streaming Crunchyroll da noi in Italia.

Successivamente, nel marzo 2018, sono stati trasmessi altri 4 episodi, intitolati ReLIFE: Kanketsu-hen, che sono andati a concludere le vicende in modo definitivo come nel manga.

Considerato una delle serie di maggiore spicco di quel periodo, sarà riuscito ReLIFE con questo adattamento animato ad essere abbastanza fedele al manga? E soprattutto, riesce ad oggi a tenere ancora testa a diversi altre commedie romantiche che sono uscite nel frattempo? Non ci resta che scoprirlo in questa recensione.

ReLife: la trama

Targhettato come un perdente senza speranza da coloro che lo circondano, il 27enne Arata Kaizaki passa di continuo da un lavoro all’altro dopo aver lasciato la sua prima azienda, per la quale ha lavorato per soli tre mesi. Tuttavia, la sua esistenza insignificante prende una brusca svolta quando incontra un certo Ryou Yoake, membro del ReLife Research Institute, che offre ad Arata l’opportunità di cambiare la sua vita in meglio con l’aiuto di una misteriosa pillola. Prendendola senza pensarci due volte, Arata si sveglia il giorno successivo scoprendo che il suo aspetto è tornato quello di un impavido e sbarbato diciassettenne.

Arata apprende presto di essere ora oggetto di un esperimento unico nel suo genere e deve rifrequentare il liceo come studente trasferito per il suo ultimo anno. Sebbene inizialmente creda che sarà un gioco da ragazzi grazie alla sua “superiore” esperienza di vita, Arata scopre che si sbaglia terribilmente durante il suo primo giorno di scuola: fallisce miseramente tutti i suoi test, è completamente fuori forma per le lezioni di educazione fisica e non riesce a tenere il passo con le nuove politiche scolastiche che sono spuntate negli ultimi 10 anni. Inoltre, Ryou è stato incaricato ad osservarlo, portando ad Arata un fastidio senza fine.

ReLIFE segue la vicende di Arata per adattarsi al suo nuovo frenetico stile di vita ed evitare di ripetere i suoi errori del passato, mentre scopre lentamente di più i sui suoi compagni di classe.

(Ri)vivere l’adolescenza

L’adolescenza è sicuramente una delle fasi più importanti della vita di una persona. La spensieratezza e l’amore prendono il sopravvento e si attraversa questa marea di emozioni, accompagnate da esperienze che si ricorderanno per il resto della vita. Tuttavia, non per tutti tutto va liscio come dovrebbe.

Molte volte, dopo aver raggiunto la vita adulta, ci portiamo dietro rammarico e tristezza per esperienze o momenti dell’adolescenza che non siamo riusciti a vivere a pieno; e se a quei tempi, non ci avevamo fatto più di tanto caso, col passare del tempo ci renderemo conto che quei giorni non torneranno più e vorremo, in qualche modo, rivivere parte della nostra adolescenza per correggere ciò che abbiamo sbagliato.

Cosa succederebbe se avessimo questa opportunità? La trama di ReLIFE si concentra proprio su questo punto: il nostro protagonista Arata, ormai 27enne, ha questa incredibile possibilità di rivivere i suoi giorni del liceo, anche se non nel modo in cui pensava. Trascorrere di nuovo la vita da diciassettenne, permetterà al nostro protagonista di correggere gli errori che aveva fatto nel passato, socializzare con nuove persone e creare nuovi legami con esse.

La trama di ReLIFE è abbastanza lineare, che non presenta chissà quale sviluppo inaspettato; tuttavia è molto godibile e le parti che potrebbero risultare noiose sono veramente poche se non assenti. Le vicende scolastiche, come da premesse, fanno da padrone per gran parte dell’anime e ci accompagneranno durante la visione della serie. Con il proseguire degli eventi e degli episodi, il tratto Slice of Life della serie si farà sempre più da parte, per avere più sviluppo di trama più coinciso, che raggiungerà il suo picco verso le puntate finali.

L’anime di ReLIFE, concludendosi come l’opera cartacea originale, adatta la maggior parte dei volumi del manga che sono usciti precedentemente. Tuttavia, con gli ultimi 4 episodi OVA, diverse parti che erano presenti nelle parti dei capitoli più vicini alla conclusione, sono state tagliate, per concludere l’anime con “appunto” solo 4 episodi.

Sebbene questo taglio netto, l’anime non ne risente troppo a livello di trama, e se non avete mai letto il manga originale, probabilmente non vi accorgerete neanche di queste assenze, a tratti anche un pò filler e quindi non fondamentali per l’opera finale. Un pò come è successo con il recente Horimiya, di cui potete trovare la recensione, le parti tagliate non rovinano troppo, se non per niente, l’opera animata; tuttavia quelle parti mancanti potrebbero fare storcere il naso a chi ha letto originariamente l’opera cartacea, ritrovandosi con una trama “non completa” come quella trovata nel manga.

Punto cruciale di una serie del genere come ReLIFE è il cast dei personaggi, che deve essere ampio, ben caratterizzato e, cosa più importante, deve piacere allo spettatore.

Arata può essere facilmente targhettato come il classico NEET che rimpiange di aver buttato via diversi anni della sua vita e parte della sua adolescenza in particolare. Durante le sue vicende scolastiche, il nostro protagonista affronta una trasformazione del personaggio, dove noi saremo i protagonisti di questa graduale crescita. Per quanto Arata abbia “effettivamente” 27 anni di esperienza di vita, è abbastanza palese fin da subito che la sua mentalità è ancora un pò infantile e deve fare ancora quel piccolo salto per maturare definitivamente.

Tenuto conto di ciò, per il nostro protagonista manca forse un pò di retroscena della sua vita “precedente” al progetto, lasciando il personaggio di Arata, fondamentale per la serie, con alcuni dubbi sul suo passato.

An e Ryou, i membri dello staff del progetto ReLIFE, sono camuffati come studenti per tenere sott’occhio Arata. Questi due, sono personaggi che danno un tocco comico alla serie, grazie alle gag che si vengono a creare grazie al loro comportamento particolare rispetto ai loro compagni.

Chizuru è la classica ragazza silenziosa, Kuudere nei stereotipi giapponesi, che prende sempre i migliori voti nei test della scuola, con evidenti problemi a socializzare e non ne vuole inizialmente sapere su temi come i ragazzi, l’amicizia o l’amore. Per quanto all’inizio prenda molto le distanze dagli altri personaggi, col passare delle puntate, Chizuru si convince sempre di più a frequentare i suoi nuovi amici, che cercano di inserirla nel gruppo ed aiutarla a socializzare. Possiamo anche qui notare quindi una grande evoluzione del personaggio, che col passare degli episodi, diventerà sempre più importante per la trama.

Altri personaggi come Rena, Kazuomi e Honoka, per quanto più “secondari” e con meno screen-time rispetto agli altri protagonisti, non mancano di caratterizzazione, completando quello che il cerchio di personaggi all’interno della serie e adattandosi molto bene a quello che è il gruppetto della classe.

Tutti questi personaggi riescono a combinarsi a vicenda, creando un ottimo gruppetto che riesce ad essere perfettamente in sintonia. Infatti, il focus non sarà principalmente su Arata, il quale, a differenza che in altri anime, non sarà il solo a risolvere i problemi della gente; sarà di fatto il cosiddetto “spirito di gruppo” l’arma che riuscirà a risolvere i vari intoppi dei nostri protagonisti.

Insomma, ReLIFE propone un cast di personaggi ampio e ben caratterizzato, diventando il punto forte di questa commedia romantica.

Comparto tecnico e sonoro

Come detto precedentemente, lo studio TMS Entertainment si è occupato della realizzazione dei 13+4 episodi della serie. L’anime di ReLIFE si presenta con una veste grafica niente male, accompagnata da una colonna sonora non particolarmente memorabile, che però si adatta molto bene all’atmosfera dell’anime.

Il character design che troviamo nella trasposizione animata è leggermente diverso rispetto a quello originario del manga. I disegni dei volti risultano leggermente più dettagliati e “scavati” rispetto all’opera cartacea, facendo risultare i personaggi più simili alla loro età.

Quando ci ritroviamo con secondi piani, i dettagli dei personaggi tendono tuttavia un pò a perdersi, senza ritrovarci però con frame troppo brutti e fatti male. Inoltre, i nostri personaggi sono caratterizzati da diverse unicità fisiche, come per esempio il colore dei capelli molto marcato, le quali ci permetteranno di individuare molto facilmente i protagonisti in ogni momento.

Per quanto riguarda il sonoro, il pianoforte prende il sopravvento per quanto riguarda le melodie dell’anime. Se siete un fan di quest’ultimo, apprezzerete sicuramente la colonna sonora generale di ReLIFE, che riesce ad adattarsi soprattutto in scene un pò più malinconiche e tristi. Una maggior varietà di melodie avrebbero tuttavia reso ancora di più nell’anime, utilizzando magari diversi ritmi in scene più comiche e divertenti.

Il gruppo j-rock PENGUIN RESEARCH si è occupato della canzone per la sigla di apertura, intitolata “Button“, mentre per quanto riguarda la sigla di chiusura, troviamo ben 13 versioni diverse, una per ogni episodio: elencarle tutte risulterebbe eccessivo, quindi se volete vedere chi ha realizzato ogni singola melodia, vi rimando a questo link nella sezione Ending Theme.

Considerazioni finali

ReLIFE è sicuramente una delle commedie romantiche meglio riuscite durante gli anni passati. Tuttavia, dopo diverso tempo, con il passare di nuovi anime e nuovi standard del genere, la serie riesce comunque a cavarsela degnamente e non ha niente da perdere rispetto alle commedie romantiche più recenti.

La trama, all’apparenza semplice, riesce ad essere coincisa e d’impatto, e anche se il manga originario offriva qualche spunto di trama di più, l’anime non ne risente particolarmente. Il punto forte dell’anime di ReLIFE è sicuramente il cast, abbastanza vasto e ben variegato.

Buono il comparto grafico, con animazioni e character design semplici, anche se con qualche frames si notano alcune sbavature di dettaglio. Soundtrack non di certo memorabile, che tuttavia riesce ad accompagnare lo spettatore durante le vicende dei nostri protagonisti.

In conclusione, ReLIFE è un ottimo anime del genere comico-romantico che, anche se con imperfezioni, riesce a incuriosire lo spettatore grazie allo sviluppo delle vicende, dettate da dei personaggi a cui riusciremo a simpatizzare non troppo difficilmente.

Potete trovare la prima stagione di ReLIFE e gli ultimi 4 OVA conclusivi alla visione sul portale di streaming Crunchyroll a questo link.

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DANYMATT

Salve gente, sono Daniele, per gli amici DANYMATT, ho 22 anni, studio Lingue e culture dell'Asia all'università di Torino e sono appassionato di Animazione e cultura giapponese. Non disdegno però assolutamente i videogiochi e gioco molto spesso a FPS e giochi di strategia. (* ^ ω ^)

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