Rick e Morty 4x05 
Direzione Artistica 
8.0/10 
Pros Una delle trame più coinvolgenti Registicamente ottimo Comicità intelligente Dopo una prima, brillante metà di stagione, è proprio con l’episodio di questa settimana, intitolato “Rattlestar Ricklatica”,  che arriviamo alla conclusione delle vicende di Rick e Morty o, almeno, alla conclusione per quanto riguarda le puntate previste per il 2019. Dopo un’attesa così lunga (quasi due anni) per la quarta stagione , l’interruzione dopo soli cinque episodi non può far altro che rattristare gli animi dei fan ma, come al solito, Rick e Morty  sceglie la qualità a discapito della quantità e questo finale ne è l’ennesima prova.
I franchise e fenomeni popolari che la serie decide di andare ad imitare e deridere si trattano, stavolta, di “Battlestar Galactica”   “Terminator” grande consapevolezza di sé  e tramite una brillante esagerazione  degli eventi. Ed è proprio così che Rick e Morty  riesce ad ironizzare e parodiare su di un genere ma anche ad offrirci, allo stesso tempo, un racconto originale e coinvolgente  che risulta, alla fine, tutto fuorché banale.
Justin Roiland  e Dan Harmon , i due creatori, hanno già affermato in passato di non apprezzare il viaggio nel tempo come uno strumento narrativo e, per tale motivo, questo episodio funziona alla perfezione come una de-costruzione comica  del genere. Sappiamo tutti che il viaggio temporale tende a risultare intrinsecamente confusionario ed illogico e “Rattlestar Ricklatica”  riesce a sfruttare al massimo tale idea puntando all’essere il più assurdo e ridicolo  possibile.
“Stay in the fucking car!” Sono due gli intrecci narrativi  che vanno a caratterizzare quest’episodio di Rick e Morty. 
Il primo, quello principale, ruota attorno alla battaglia  del duo protagonista contro una razza di serpenti alieni provenienti da un altro pianeta ed intenzionati a conquistare la Terra , tutto a causa di una stupida decisione presa da Morty; nel secondo, invece, troviamo di nuovo Jerry  coinvolto in una delle sue solite disavventure  che sembrano ricoprire, in questa stagione, un ruolo sempre più evidente.
Risultano sempre più palesi, nel corso della narrazione, le somiglianze  tra Morty e suo padre, i quali cercano entrambi di prendere in mano la situazione  e risolvere da sé i propri problemi ma che finiscono, inevitabilmente, a causare seri danni  e, addirittura, la morte di altre persone o di altre specie.
Il disperato bisogno  di questi due personaggi della propria indipendenza  ed il forte desiderio di sradicare la parte più debole  della loro personalità, che tanto viene soggiogata e sfruttata da Rick, li porterà ad ignorare le conseguenze  delle loro decisioni e, da questa base, rimane ancora da scoprire se saranno davvero in grado di imparare e di incamminarsi, finalmente, lungo il giusto percorso  di crescita, aprendo la strada al proprio arco narrativo.
Considerando il modo ridondante  in cui ci viene ricordato e ribadito quale sia il desiderio ultimo  di Jerry ed il modo in cui vengono mostrati e rimostrati i suoi vani tentativi  per raggiungerlo, ci si può aspettare che, almeno per la fine di questa stagione, egli arriverà davvero ad un punto di svolta , possibilmente abbandonando parte di quella testardaggine  che, come suggerisce questo episodio, è spesso causa scatenante dei suoi errori.
Un umorismo studiato Parte del successo di Rick e Morty  risiede nella sua originale comicità e “Rattlestar Ricklatica”  si dimostra, forse, come l’episodio più divertente  di questa quarta stagione.
Troviamo tutti i giusti tipi di umorismo : da una parte abbiamo quello più tipico della serie che riesce a scioccarci ed a coglierci impreparati, dall’altra abbiamo quello più studiato e sottile  che va a poggiarsi sulla trama stessa  e sulle situazione proposte (come l’idea di far parlare tra loro i serpenti, nella loro lingua sussurrata, senza però offrire alcun tipo di sottotitolo esplicativo, cosa che spezza in modo esilarante il ritmo della narrazione).
Anche la story-line di Jerry  fornisce una buona parte del divertimento, riuscendo a bilanciare sia il suo essere goffo ed inetto ma anche la sua forza di volontà nell’ottenere la vittoria, condendo il tutto con l’ilarità generata dal conflitto  tra l’uomo e Rick, tra la sua testardaggine e la sua paura di affrontare la vita. Tutto questo devolve nelle classiche situazioni comiche e pericolose  in cui spesso si ritrova Jerry che ci spingono, però, a fare comunque il tifo per lui.
Interessante è anche notare come, in realtà, le due trame  sopra discusse vanno ad intrecciarsi  tra di loro, sovrapponendosi nelle tematiche  ma anche nei contenuti (non è un caso che l’immagine di Jerry che fluttua in aria sia così simile a quella del serpente nello spazio ad inizio episodio).
Il nichilismo della serie Gli animatori e scrittori di questa puntata di Rick e Morty  devono essere davvero ammirati per l’eccelso lavoro  svolto in merito. Non solo per l‘uso perfetto e brillante  del concetto del viaggio temporale, ma anche per la gestione delle numerose e confusionarie sequenze d’azione , senza contare inoltre le audaci scelte comiche  che sono state prese (le quali vengono portate all’estremo ed enfatizzate così tanto da rischiare di risultare ripetitive ma che, invece, funzionano esattamente come dovrebbero).
Degno di nota è anche lo studio  che è stato fatto dietro la creazione del mondo  (narrativo) dei serpenti alieni, il quale presenta numerosi parallelismi  con la civilizzazione umana, a partire da figure ed eventi storici ed arrivando anche a metodi di istruzione ed istituzioni politiche, e che rende la trama quasi “credibile” ed estremamente più coinvolgente. 
Nel mezzo dell’umorismo serpentesco, risorge quella cupa  corrente di pensiero nichilista  che viene antropomorfizzata attraverso il personaggio di Rick. La questione principale  dell’episodio sembra essere, infatti, quella che ci fa chiedere: cosa succede  quando qualcuno tenta di interferire  nel corso naturale  dell’evoluzione e della civilizzazione?
E la deprimente risposta  che ci viene data è che l’unica conseguenza possibile è quella della distruzione  della stessa specie. Potremmo dire che, alla fine, questo episodio sia in realtà un commento  della nostra società, costantemente in evoluzione anche contro le leggi  della natura stessa, una società in cui l’uomo accecato da ambizione (o da, come nel caso di Morty, delle nobili intenzioni) agisce al di fuori della sua portata .
Ma non è questa la sede adatta per discorsi filosofici di tale tipo (ne credo sia questo il vero significato della puntata), quindi mi limiterò a dire che si tratta sicuramente di uno degli episodi più cupi e indirettamente profondi  della serie.
Conclusioni Nonostante la delusione dovuta ad un’altra prematura pausa della serie, possiamo dire con certezza che Rick e Morty  sia riuscita a chiudere nel miglior modo questo 2019 .
 “Rattlestar Ricklactica”  si presenta come un’intelligente parodia  che abbraccia completamente la sua stessa follia ed assurdità , plasmando delle immagini e situazioni divertenti e coinvolgenti , racchiudendo dentro la propria narrazione una reiterazione del concetto  base che ha dato vita alla serie: l’esposizione, ovvero, della natura fredda e nichilistica  del nostro universo e dei suoi abitanti.
La puntata ha ricevuto un riscontro enormemente positivo  da parte dei fan e sta già diventato una delle preferite del pubblico. Con la sua “serpeggiante”  trama ed una serie di momenti più che iconici (che siamo sicuri ispireranno una serie di meme) l’episodio è una conclusione più che soddisfacente  e che, soprattutto, lascia alte le aspettative per ciò che avverrà in futuro (di cui i due creatori hanno rivelato qualcosa in quest’intervista ).
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